Con l’indicazione vino toscano IGT si riconoscono quelli la cui produzione è ottenuta con uve provenienti, almeno per l’85% da tale zona e nel panorama Italiano quello della regione ha acquisito un altissimo livello, grazie al suo gusto unico e allo stretto disciplinare che ne garantisce la qualità, può accompagnare ogni occasione conviviale.
La storia dei vini toscani inizia ancor prima della dominazione Romana, durante il periodo Etrusco, ma è intorno ai primi dell’anno 1000 d.C. che si vide la nascita di vigneti un po’ ovunque e la formazione di una vera e proprio corporazione ad hoc, quella de “l’Arte dei Vinattieri”. Questo prodotto per secoli si diffuse ovunque grazie all’opera dei mercanti, ma è solo nel 1920 che si iniziò una differenziazione vinicola secondo le denominazioni di origine migliorando notevolmente la qualità delle piccole colture. La denominazione Toscana IGT è stata creata solo nel 1995 e include i vitigni delle zone di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa - Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.
Le coltivazioni sono distribuite principalmente su terreni collinari e montagnosi e i vigneti tradizionali sono impiantati a rittochino con distanza tra i vari filari non superiore ai tre metri, il modo ideale per una lavorazione di qualità che da vita ai vini toscani IGT riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
La categoria dei vini della Toscana IGT, indicando una determinata località di produzione, comprende differenti tipologie di prodotto, tra cui spicca sicuramente il rosso toscano IGT, composto principalmente da Sangiovese con fermentazione che avviene con lieviti autoctoni e si svolge in maniera naturale all’interno di vasche d’acciaio attraverso un affinamento che avviene in parte in barrique e in parte in fusti di rovere per 12 mesi, a cui segue l’affinamento in bottiglia. Il suo colore varia dal rosso rubino al violetto, e ha intrinseco un profondo profumo di frutti rossi, ciliegia e mirtillo con una consistenza al palato non troppo acida e con un finale sapido, frutto delle fertili terre.
Una nota di merito va anche al vino bianco IGT Toscana figlio di una lavorazione di uve trebbiano con un invecchiamento che può raggiungere fino ai 3 mesi in botte e altri 3 in bottiglia, si presenta piacevole con colorazioni che variano dal giallo paglierino più leggero a quello più carico con riflessi sul verde. Dotato di un odore semplice e floreale ha un sapore leggermente acidulo e una gradazione minima di 11% vol, è presente anche nelle versioni abboccato e frizzante.
Il vino toscana IGT, avendo molte varianti e tipologie di produzione si abbina alla perfezione con qualsiasi pietanza, il rosato IGT ad esempio è ottimo per gli antipasti di formaggi e di salumi, ma perfetto anche per gustare le verdure di stagione sia in crudità che nella versione pastellata, con una temperatura di servizio che oscilla tra i 10° e i 14°.
Il vino IGT della Toscana tra quelli a bacca bianca si presenta allo stesso tempo come un prodotto intrigante, capace di sopportare bene diversi tipi di abbinamenti, dagli stuzzichini al pesce crudo, come il tonno o il salmone, ideale da bere la sera a cena. Ottimo con qualsiasi prodotto di mare è spettacolare con le grigliate e va servito fresco a 14 ° in calice alto e affusolato. All’opposto, il rosso, sia abboccato che classico, è l’ideale per un barbecue all’aperto con carni rosse grazie alla sua forte struttura equilibrata che non teme un breve invecchiamento in cantina.
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