Nel quadro generale delle produzione vinicola che fa del Made in Italy un'eccellenza mondiale, un ruolo di rispetto meritano sicuramente i vini piemontesi, che trovano nello spumante un elemento di grande pregio, pietra miliare di una delle zone più prolifiche dello Stivale.
A livello storico, se confrontata con le altre regioni D’Italia, la zona Sabauda rappresenta una vera eccezione poiché la produzione enologica è per la grossa parte mono-varietale. Noto per la produzione di corposi vini rossi, all’interno del territorio, tuttavia, si trovano diversi spumanti piemontesi pregiati e di livello, frutto di bacche bianche dal grande profumo e aroma.
Inizialmente le uve servivano per soddisfare il fabbisogno individuale, ma nel finire del Medioevo la produzione si espanse in maniera esponenziale portando ad aumentare notevolmente le quantità a discapito della qualità.
Molto dopo i produttori della zona bassa rifiutarono l’omologazione continuando una lavorazione più specializzata che vide nel piccolo centro di Canelli uno dei punti di partenza dello spumante piemontese, grazie allo studio ed ai lavori di Carlo Gancia che rielaborò le tecniche francesi riadattandole alle caratteristiche delle uve locali.
I vini spumanti che si producono nell’area piemontese, si caratterizzano per la loro spuma creata da fini bollicine, figlie di una fermentazione naturale delle bacche, una lavorazione che può avvenire sia nelle bottiglie che nelle apposite botti. Il metodo classico, uno delle tecniche più diffuse, avviene con una lenta rifermentazione in bottiglia, legata poi ad una successiva fermentazione con i lieviti che favoriscono la creazione dell’anidride carbonica. Il metodo Martinotti invece si realizza con una rifermentazione in ampi recipienti dove la pressione viene controllata costantemente.
Lo spumante moscato è considerato uno dei più famosi del piemonte e viene realizzato principalmente nella zona dell’Astigiano con bacche 100% moscato bianco e si caratterizza per la sua spuma persistente ed un il colore che va dal paglierino al dorato, accompagnato da un sapore dolce ed equilibrato. I vini di questa zona furono tra i primi ad ottenere le tutele DOC.
Nella zona dell’Alta Langa si producono invece vini spumanti piemontesi con uve Chardonnay e Pinot nero 100%, terreni marnosi e argillosi fanno da contorno a colline medio alte che si elevano intorno ai 250 metri intorno al fiume Tanaro.
Lo spumante piemonte bene si abbina e si accosta ai dolci classici e finemente lievitati, grazie soprattutto alla presenza di anidride carbonica che si sposa con le consistenze soffici e lievi di queste pietanze.
Lo spumante rappresenta comunque un prodotto duttile e di facile utilizzo, perfetto per gli aperitivi, come molti vini bianchi piemontesi, ma anche adatto pasteggiando, abbinandosi con stile a tutti i piatti a base di pesce e frutti di mare come ad esempio il salmone, le ostriche o la trota affumicata pescata nei fiumi della zona.
L’effervescenza degli spumanti piemonte gli rendono adatti anche per antipasti di qualità con prodotti stagionati quali salame o formaggi, in quanto le proprietà organolettiche di rilievo renderanno la sua degustazione una vera esperienza. Di solito servito ad una temperatura media di 8°C si metterà in evidenza per il profumo floreale e fruttato, di grande corpo, con un’ottima persistenza al palato.
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