La parola “PERTICAIA” usata nel linguaggio arcaico dell’Umbria, viene usata per indicare l’aratro, lo strumento che, più di ogni altro, segna il passaggio dalla pastorizia all’agricoltura.
Proprio da questo legame indissolubile con la terra e il profondo radicamento al territorio, che Guido Guardigli decide di chiamare Perticaia la sua impresa. Sempre attenta e rispettosa degli insegnamenti del passato, attenta alle dinamiche del presente e proiettata verso traguardi futuri sempre più ambiziosi. La stessa filosofia che ha segnato e accompagna la storia professionale di Guardigli, ricca di straordinarie esperienze ma allo stesso tempo dinamica, entusiasta, alla continua ricerca del miglior risultato possibile.
L’azienda opera al centro della verde Umbria, tra colline coltivate a vigneto ed ulivo, tutte costellate da torri, borghi e castelli medievali. Ad oggi vanta almeno quindici ettari di vigneto, dei quali più di sette coltivati con vitigno Sagrantino, quattro di Sangiovese, due di Colorino e due di Trebbiano Spoletino ed un ettaro di Grechetto oltre a 250 Olivi. Tutti i terreni sono posti in leggera pendenza, ad una quota compresa fra i 320 e 350 metri sul livello del mare, principalmente esposti verso sud e sud-ovest.
Come da tradizione per la cantina Perticaia dopo la vendemmia, che si svolge manualmente, le uve vengono portate nella cantina per la vinificazione; la fermentazione è innescata in maniera del tutto naturale, grazie alla sola utilizzazione di lieviti indigeni, cioè naturalmente presenti sulle bucce. Da sempre l’obiettivo dei mastri cantinieri è quello di produrre vini con uve di produzione propria, con vitigni “del posto”, cioè vitigni che l’ambiente ha selezionato e plasmato per trasmettere a noi tutti la propria originalità e la propria personalità del luogo. Il Terroir. L’affinamento dei vini avviene in piccole botti di rovere francese, tipicamente sono botti di “barrique” oppure “tonneaux”.