Tra i vini bianchi della nazione italiana, quelli denominati trebbiano sono davvero numerosi, infatti questa particolare vite rappresenta una delle bacche più diffuse nel bel Paese e anche una delle più antiche, ma è in Abruzzo che questo prezioso vino ha origine, coltivato già in epoca Etrusca e Romana è citato anche dal Plinio il Vecchio nei suoi scritti come Trebulanum d’Abruzzo. Diffusissimo dal ‘500 in poi in tutto lo stivale, ha avuto una sua evoluzione intorno agli anni ‘60 con l’arrivo della denominazione di origine controllata e la prima valorizzazione di qualità legata al prodotto.
Questo particolare vitigno ha ottime capacità di adattamento alle diverse zona climatiche e territoriali che viene prodotto principalmente nelle province di Pescara, Chieti, L’aquila e Teramo e grazie alle sue particolari caratteristiche è una pianta atta alla coltivazione collinare e la conformazione territoriale della regione e le sue condizioni climatiche sono perfette per esaltare al massimo le peculiarità di questo prezioso vitigno.
Un prodotto di ottima qualità realizzato con l’omonima uva per almeno l’85 % e poi integrato con altri vitigni a bacca bianca per il restante 15%, il trebbiano abruzzese è un vino elegante realizzato sui terreni esposti a mezzogiorno prevalentemente argillo-calcarei, grazie a bacche che fanno del calore e del sole una vera e propria manna dal cielo per sviluppare al meglio la propria qualità zuccherina e la grande concentrazione aromatica con importanti evoluzioni nell’arco di tempo della sua maturazione.
I vini bianchi abruzzesi sono amati ed apprezzati in tutto il mondo, ma il Trebbiano è probabilmente uno dei più conosciuti grazie ad una tradizione secolare che lavora questo importante prodotto con passione e con amore, per dar vita ad una bevanda dal colore giallo paglierino, molto delicata all’olfatto, particolarmente ricca di carattere con note fruttate ricche di aromi melosi. È un vitigno dal germogliamento medio-tardivo con un evidente robustezza e produttività e dalla grande concentrazione aromatica.
Un sapore secco e deciso, leggermente sapido e amaro frutto di una vinificazione realizzata in vasche d’acciaio ad una temperatura media di circa 17° C, ma non sono pochi di casi di produttori di vino trebbiano d’abruzzo che prediligono le botti in legno, sia nella modalità rovere che in quella barrique per effettuare la prima fase di fermentazione della durata di un intero anno.
Diverse anche le cantine che lo producono che seguono tutte lo stretto disciplinare che lo regola, come quella Jasci o la Cascina del Colle. Molto interessante anche il trebbiano d’Abruzzo Casal Thaulero, che si caratterizza per un profumo ampio e delicato, con accenni fruttati e agrumati e un lieve retrogusto di spezie che ne fanno un vero e proprio protagonista di ogni tavola.
Il trebbiano abruzzese si presenta come un vino ben strutturato che in gioventù ritrova dei riflessi verdognoli, ha un’ottima acidità e si presenta in maniera leggera con tipico e caratteristico retrogusto di mandorla amara che viene affinato in bottiglia per almeno 4 mesi.
Il trebbiano è uno di quei vini abruzzesi che va servito fresco e ad una temperatura che oscilla tra gli 8° e i 10° C, il modo ideale per assaporarne il suo gusto essenziale frutto di una vinificazione a pressatura soffice effettuata prevalentemente tra l’ultima settimana di settembre e la prima settimana di ottobre.
Intenso ed avvolgente, si abbina molto bene con i sughi di pesce e con qualsiasi tipologia di frutti di mare, ma anche con il pesce grigliato o al forno. Ottimo l’accompagnamento anche con i risotti, i formaggi freschi e le minestre di legumi e le carni bianche.
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